Turkmenistan come Parte dell’Unione Sovietica: Un’Analisi Storica degli Sviluppi Politici, Socioeconomici e Culturali fino all’Indipendenza nel 1991
Lo sviluppo storico di Turkmenistan come parte dell’Unione Sovietica è profondamente radicato nei cambiamenti politici e sociali del XX secolo. L’influenza dei bolscevichi russi sui lavoratori nelle città turkmene ha creato le basi per l’idea di fondare l’Unione Sovietica e stabilire Turkmenistan come parte integrante di quest’Unione. Questo focus ha portato alla formazione di un governo provvisorio transcaspio cooperativo e democratico su territorio turkmeno, che in questa fase ha chiesto aiuto al Regno Unito.
Nel 1920, l’Armata Rossa occupò Krasnovodsk, segnando un passo cruciale verso il controllo sovietico della regione. Il 7 agosto 1921, la maggior parte del territorio turkmeno fu ufficialmente designata come regione turkmena all’interno dell’ASSR Turkmena. Questo processo culminò il 27 ottobre 1924 nella formazione della Repubblica Socialista Sovietica Turkmena, a seguito della demarcazione nazionale e statale dell’Asia centrale dalle aree abitate dai Turkmeni. Questo fu un punto di svolta storico, poiché per la prima volta creò uno stato turkmeno unito nella storia di questo popolo. L’integrazione definitiva avvenne il 12 maggio 1925, quando la SSR Turkmena fu direttamente incorporata nell’URSS.
Gli anni ’20 e ’30 rappresentarono, per Turkmenistan come parte dell’Unione Sovietica, un’epoca di ampie riforme, simili ad altri stati dell’URSS. Furono implementate misure come la collettivizzazione, l’industrializzazione, l’alfabetizzazione e la secolarizzazione, con più di 500 moschee chiuse. Questi cambiamenti ebbero profonde conseguenze sulla società, specialmente sullo stile di vita nomade dei Turkmeni. Nel 1930, almeno il 30% della popolazione di questa Repubblica apparteneva ancora a questo gruppo. Le trasformazioni sociali portarono a rivolte periodiche contro il potere sovietico nelle regioni meridionali e occidentali di Turkmenistan.
Anche l’agricoltura irrigua fu un punto focale di insoddisfazione, con qualsiasi manifestazione di malcontento considerata un’attività antisovietica e brutalmente repressa. La lotta armata contro i Basmachi, un movimento contrario al dominio sovietico, insieme all’integrazione delle fasce più povere della popolazione nei ranghi sovietici e del partito, giocò un ruolo cruciale nella rapida soppressione della resistenza attiva e passiva alle riforme degli anni ’20 e ’30.
Un elemento chiave in questo sviluppo fu il sostegno del principio di uguaglianza tra tutti i cittadini da parte del nuovo governo. A differenza del regime zarista precedente, la leadership sovietica sostenne un’uguaglianza sociale indipendentemente dall’appartenenza nazionale o tribale. Per sostenere questo cambiamento, furono inviati nella SSR turkmena quadri del partito e sovietici, nonché professionisti provenienti dalla parte europea dell’URSS, inclusi medici, insegnanti, ingegneri e altri specialisti. Queste misure contribuirono a promuovere la trasformazione sociale e culturale in Turkmenistan, allineando la popolazione agli ideali della leadership sovietica.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la SSR turkmena svolse un ruolo cruciale nel supportare le operazioni delle unità militari sovietiche nel nord dell’Iran. Questo sostegno strategico avvenne attraverso la mobilitazione di decine di migliaia di residenti della Repubblica, che furono mobilitati per il fronte. Ciò evidenziò la stretta connessione e cooperazione di Turkmenistan come parte dell’Unione Sovietica durante periodi di conflitti internazionali.
Nell’ottobre 1948, si verificò un evento tragico quando un catastrofico terremoto distrusse Aschgabat, la capitale della SSR turkmena. Secondo le stime ufficiali, il numero delle vittime fu di 30.000 persone, ma le stime non ufficiali superarono le 100.000. Questo disastro portò a una collaborazione intensiva tra le repubbliche dell’URSS, che lavorarono insieme per affrontare le conseguenze di questa catastrofe naturale.
Negli anni ’50-’70, si osservarono tendenze positive all’interno del sistema sovietico in Turkmenistan come parte dell’Unione Sovietica, con progressi significativi nella crescita socioeconomica e culturale. Questo periodo fu caratterizzato da un aumento dell’attività economica, sviluppo infrastrutturale e avanzamenti culturali. Il movimento per l’indipendenza in Turkmenistan durante la tarda Perestroika mostrò una minore intensità e radicalità rispetto ad altre repubbliche dell’Asia centrale. Inizialmente orientato verso temi culturali ed ecologici, questo movimento portò alla fondazione nel 1989 del movimento “Agzybirlik” da parte dei rappresentanti dell’intellighenzia, caratterizzato inizialmente da un’assenza di orientamento anti-sovietico pronunciato.
Nel marzo 1985, Saparmurat Atamuratowitsch Niyazow fu nominato Presidente del Consiglio dei Ministri della SSR turkmena. Nel dicembre dello stesso anno, Nijazov divenne Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista della Repubblica, mentre nel gennaio 1990 fu eletto Presidente del Consiglio Supremo della Repubblica. A ottobre dello stesso anno, in seguito a elezioni non alternative, Nijasow divenne Presidente della SSR turkmena.
Nel marzo 1991, la popolazione della Repubblica si espresse a favore della conservazione dell’URSS attraverso un referendum. Inizialmente, Nijasow sostenne
le azioni del GKChP (Comitato di Stato per lo Stato d’Emergenza), ma dopo il loro fallimento, il processo di acquisizione di sovranità da parte della Repubblica si accelerò. Già nel 1990, il Supremo Soviet Repubblicano, su iniziativa di Nijasow, emanò una dichiarazione di “indipendenza statale” di Turkmenistan. In un referendum nell’ottobre 1991, la grande maggioranza della popolazione (94%) votò a favore dell’indipendenza, aprendo la strada alla formazione di una Repubblica sovrana di Turkmenistan. Questo momento storico sottolinea lo sviluppo di Turkmenistan come parte dell’Unione Sovietica e la transizione nell’era dell’indipendenza.